RISORTI DALLE ROVINE

Quando ero bambino e seguivo in televisione le gare sportive, se nelle fase finali non c'erano italiani tifavo per gli atleti della Germania dell'Est. Ignoravo il piano di stato 14.25, il più grande scandalo nella storia dello sport. Non immaginavo che Gerd Bonk fosse il sollevatore di pesi più dopato della storia, seguivo Roland Matthes ed ero affascinato da Kornelia Ender e Rosemarie Ackermann. Ma il fascino più grande lo subivo per quell'inno nazionale che sentivo durante le premiazioni, per me uno tra i più belli. Mi è tornato in mente nella sera di marzo con le regole surreali di un decreto surreale durante un periodo surreale. Le sensazioni che provo, saranno simili a quelle del popolo che viveva al di là del Muro, rappresentato dai miei eroi ? Ho letto dei due uomini che hanno creato quell'inno per cercare di capire com'era quel tempo, quali fossero le speranze, le aspettative. La storia come al solito è piena di fascino. Mi sono imbattuto in così tanti personaggi che hanno incrociato le loro storie (soprattutto quella di Eisler) che il tempo è volato tra musica dodecafonica, Thomas Mann, Theodor Adorno, Bertold Brecht, Fritz Lang, John Edgar Hoover, Iosif Stalin, Nikita Krusciov e ulteriori divagazioni tra Goethe e Stockhausen. Storie meravigliose che meriterebbero di essere raccontate nella loro interezza e non in un breve riassunto.
Hanns Eisler (Lipsia, 6 luglio 1898 - Berlino, 6 settembre 1962) era un compositore austriaco di origini ebraiche. Allievo di Schönberg, aveva lavorato nel cinema di Hollywood. Candidato agli Oscar nel 1943 per No surrender (canzone inserita in Hangmen Also Die, film sceneggiato da Bertold Brecht e girato da Fritz Lang), e nel 1944 per la colonna sonora del film Il Ribelle con Cary Grant, aveva collaborato con Chaplin per le musiche di Monsieur Verdoux. 
Johannes Becher (Monaco, 22 maggio 1891 - Berlino, 11 ottobre 1958) era un poeta espressionista tedesco convinto pacifista. Tornava in Germania dalla Russia, dove era riparato a causa dell'esilio nazista che lo aveva privato della cittadinanza tedesca in quanto comunista. Aveva scritto una poesia sulla necessità di ricostruire la Germania e il suo popolo attraverso la pace e la libertà, seguendo la metrica del vecchio inno dell'impero austroungarico di Haydn, tuttora inno della Germania Federale. La Costituzione della Repubblica Democratica Tedesca era stata il 7 ottobre 1949. 
Alla fine di quello stesso mese Johannes Becher invitò Hanns Eisler alla celebrazione dei 200 anni della nascita di Goethe a Varsavia. In quella occasione gli diede la sua poesia, chiedendogli di comporre una melodia. Nel pomeriggio dello stesso giorno andarono insieme a Żelazowa Wola alla casa natale di Chopin, dove Eisler suonò la melodia sul vecchio pianoforte a coda di Chopin. Dopo l'audizione del 4 novembre a Berlino il 5 Novembre, il Consiglio dei Ministri lo nominava inno nazionale della RDT. Il 7 ottobre 1950, a un anno dalla costituzione della repubblica democratica, Becher ed Eisler ricevettero il premio nazionale di prima classe, che fu assegnato per la prima volta.
Dal 1971, con l'avvento di Erich Honecker come Primo Segretario del Comitato Centrale e presidente del Consiglio della Difesa Nazionale, l'inno fu eseguito senza il testo di Becher.



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