DETOX MUSIC

Max Richter è un compositore e musicista tedesco, britannico d'adozione.
Il suo nome è relativamente noto, ma prezioso. Ha studiato musica classica all’università di Edimburgo e alla Royal Academy di Londra. Nella scuola Tempo Reale di Luciano Berio a Firenze ha fatto ricerche di musica sperimentale elettronica. E’ stato fondatore dell'ensemble Piano Circus che ha collaborato con Arvo Pärt, Brian Eno, Philip Glass, Julia Wolfe, Steve Reich. 
Dopo la collaborazione con Future Sound of London, come solista ha prodotto sei album e molte colonne sonore, tra le quali Valzer con Bashir, La Bicicletta Verde, Escobar, Black Mirror (Nosedive) e il recente Maria Regina di Scozia.
Molti suoi brani sono stati inseriti in altri film (Shutter Island di Scorsese, Arrival di Denis Villeneuve, Prometheus di Ridley Scott, Need for Speed di Waugh, To the Wonder di Terrence Malick, J. Edgar di Clint Eastwood) e in serie televisive (The LeftLovers, L’Amica Geniale). 
Tra i suoi album meritano rilievo Le Quattro Stagioni di Vivaldi, rivisitate con suoni generati elettronicamente, e, soprattutto, The Blue Notebooks, album minimalistico costruito su accordi classici mescolati all’elettronica di rara bellezza e straziante potere evocativo, fatto di pensieri musicali stratificati e arricchiti da rumori e voci (come la macchina da scrivere del brano introduttivo che si interseca con la voce suadente di Tilda Swinton), note prolungate per conferire tensione, ingegnosi archi in costruzione circolare,frammenti elettronici contrapposti al violino e movimenti che abbracciano organo e altre voci eteree.
Goldberg è lì, tutto il resto è fuori
Tempo fa, al New York City’s Park Avenue Armory, Marina Abramović, in collaborazione con il pianista Igor Levit, aveva suggerito un metodo per l’ascolto delle variazioni Godberg di Johann Sebastian Bach. Il pubblico si preparava per la performance di Levit espropriandosi delle trappole della società quotidiana, inserendo i propri oggetti personali, telefoni cellulari, orologi e altri dispositivi tecnologici, all'interno di un armadietto privato. Entrando nella Drill Hall dell’Armory ogni partecipante veniva munito di cuffie con cancellazione del rumore e fatto accomodare in una delle sedie a sdraio, disposte in circolo con al centro il vuoto.

 


Seguivano trenta minuti di silenzio, quasi al buio, mentre nella parte posteriore della sala una piattaforma si sollevava, spostando lentamente Levit sempre più vicino al pubblico, fino al centro della sala. Un gong segnava il momento della rimozione delle cuffie e la successiva esecuzione di tutte le trenta Variazioni Goldberg. Una preparazione indispensabile, secondo la Abramović, per aumentare la consapevolezza del capolavoro di di Bach attraverso uno stato collettivo di ascolto più puro.
Max Richter, Sleep
Sleep è un lavoro concepito per essere ascoltato di notte. Perfetto per riacquistare il corretto ritmo circadiano sonno/veglia, è una ninna-nanna di quasi otto ore e mezza. Rimanda agli esperimenti di Terry Riley e la sua musica costruita su ritmi regolari con sovrapposizione di giri armonici in tecnica tape delay, e ai tre album di Raymond Scott (Soothing Sounds for Baby), concepiti per fare addormentare i bambini da uno a 18 mesi.
Sleep è stato presentato dal vivo in poche occasioni. In alcune di queste nell'auditorium, anziché le sedie a sdraio, erano stati posati dei più comodi materassi. Ma la maniera migliore di ascoltare Sleep è nel proprio letto, in perfetta solitudine. Lasciandosi cullare da un suono notturno, lunare ed ovattato, che raggruppa quartetti d'archi e droni elettronici, duetti tesi per pianoforte e violino e sonnolenti meditazioni sulla tastiera. Pochi temi, diverse variazioni. Si levano violoncelli, entra un soprano. Echi di melodie che potrebbero durare oltre l'infinito, le sei Consolazioni di Liszt rivedute e riverite in un romanticismo rallentato fino alla dilatazione, tempo statico, nostalgia al rallentatore e poche note.
Sleep è un flusso cinematografico, proprio nel senso di scrittura del movimento, simile ad Arvo Pärt, con note profonde e basse e droni scintillanti che riflettono il passato in elettronica, l'adorazione per Brian Eno.



Curiosità
Brian Eno riguardo alla musica che gli era stata commissionata per il sistema operativo Windows 95:"La richiesta dell'agenzia diceva -Vogliamo un brano musicale che sia una fonte di ispirazione universale, ottimista, futurista, sentimentale- e sotto questa lunga lista di aggettivi si concludeva con un semplice -e deve durare 3 ¼ secondi-. Ho pensato che fosse formidabile cimentarsi con un pezzo musicale così breve, era come dover costruire un piccolo gioiello. Ne ho preparati 84, mi sono immerso completamente in questo mondo fatto da brani minuscoli, ogni microsecondo diventava importante. Questo tipo di lavoro mi ha comportato non pochi problemi quando, poi, sono ritornato a comporre la mia musica: la durata tradizionale di un pezzo da tre minuti era diventata un oceano di tempo." Quello stesso suono, rallentato del 4000% rispetto al suo tempo classico, fa scoprire un lato decisamente più rilassante del suono.

Commenti

Post più popolari